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Serie Calssica DVD 04

SERIE CLASSICA

serie classica
dvd 04

Dottor Zero


È il medico di bordo dell’arcadia. Baso e tozzo, come buona parte dell’equipaggio maschile, indossa un camice bianco con un teschio rosso. È un gran bevitore e apprezza in particolare il sakè, che non esita a sottrarre dalla cucina provocando le ire della cuoca. Per questo motivo gli capita spesso di essere sbronzo, tuttavia si può sempre contare sulla sua abilità professionale in caso di bisogno. Inoltre, quando è sobrio, è un uomo ponderato e sensibile, che si preoccupa anche per le condizioni psicologiche dell’equipaggio oltre che per le quelle fisiche. Conosce Yattaran sin da bambino e anche Harlock gli è molto legato. Si tratta insomma di un elemento fondamentale della ciurma dell’Arcadia, di cui fa orgogliosamente parte. Per battersi con le Manzoniane indossa una pittoresca armatura da samurai ereditata dai suoi avi, mostrando doti combattive oltre che mediche. Suo compagno fidato è il gatto Mee, che lo segue ovunque e talvolta gli procura bottiglie dell’adorata bevanda alcolica. La figura del dottore, anche se talvolta con differente nome e caratteristiche fisiche, non solo appare in quasi tutti i manga e gli anime di Harlock, ma anche in altre serie spaziali di Leiji Matsumoto.

 

Il codice piratesco


Apparentemente uomini senza legge e senza regole, in realtà anche i pirati del passato avevano un proprio codice, delle norme autoimpostesi che regolavano soprattutto i rapporti al loro interno e il comportamento da tenere a bordo. In molti casi si trattava di norme generiche e universalmente condivise, in altri alcune navi pirata potevano avere un vero e proprio regolamento scritto. In un libro sui pirati del XVIII secolo, scritto dal capitano Charles Johnson (anche se si pensa trattarsi di uno pseudonimo), si trovano le seguenti regole: I. ognuno ha il diritto di voto nelle faccende ordinarie e uguali diritti a provviste e liquori; II. Nessuno deve giocare a carte o dadi per denaro; III. I lumi e le candele devono essere spente alle otto di sera; IV. Tenere la propria spada e la propria pistola puliti e pronti all’uso; V. non è consentito salire a bordo a donne e ragazzi; VI. La diserzione in battaglia è punita con la morte o l’abbandono in mare aperto. Generalmente i pirati erano leali tra loro, e se qualcuno non rispettava tale condotta, magari derubando, tradendo o abbandonando un compagno, era soggetto a pene durissime, che potevano anche contemplare la condanna a morte. I pirati erano solidali anche con i compagni feriti o mutilati in battaglia, tanto che erano previsti per loro dei risarcimenti. Recenti film sui pirati parlano anche di un fantomatico parler, ovvero il diritto a parlamentare col capitano, probabilmente mai esistito, anche se certamente il capitano di una nave pirata era obbligato ad ascoltare le richieste di ogni suo marinaio e tenerle nella giusta considerazione.

Regole sull’Arcadia


Non risulta che sull’astronave pirata guidata da Harlock esista un qualche tipo di regolamento scritto. Certo è, però, che molte delle norme che valevano per i pirati terrestri sono rimaste in vigore anche tra quelli dello spazio. Innanzi tutto Harlock rispetta le opinioni di tutto il suo equipaggio, mentre ogni uomo ha il diritto di restare sulla nave o andarsene a piacimento. Sul comportamento a bordo vi è completa libertà, purché questo non interferisca con le normali manovre e che, al momento della battaglia, tutti accorrano immediatamente ai propri posti. Harlock, inoltre, tende ad estendere la lealtà dei pirati anche hai propri nemici, che è pronto a combattere duramente ma senza usare l’inganno. La sua parola è sempre una garanzia, per chiunque. Gli uomini (ma anche gli alieni e gli animali) a bordo dell’Arcadia formano una piccola comunità, una sorta di società in miniatura che si regge proprio sulla comunione di obbiettivi, sul rispetto e la solidarietà reciproca. Se così non fosse, cadrebbero gli ideali alla base della vita dei pirati e svanirebbe immediatamente il collante che tiene unite le personalità tanto differenti.

 

Serie Classica episodi 10-12


Capitan Harlock e la regina Raflesia si stanno ancora studiando. Entrambi, tuttavia, hanno già compreso di avere a che fare con un avversario scaltro e temibile. Così, mentre il pirata dello spazio cerca nuove prove che confermino il legame delle Manzoniane con antiche civiltà terrestri, le donne che bruciano come carta osservano l’Arcadia e si preparano ad attaccarla.
Nell’episodio dieci, dal titolo "Verso il pianeta segreto", una nave madre di Mazone si avvicina all’Alkadia a lancia uno stuolo di caccia all’attacco. A guidare i piccoli ma velocissimi mezzi è Laura, che duella con Tadashi. Il giovane, nel cuore del combattimento, si lascia distrarre dalla bellezza della sua avversaria e ne viene sconfitto, pur riuscendo a trarsi in salvo. Per porre fine allo scontro, Harlock decide di attuare una particolare manovra: armata l’Alkadia con una gigantesca lama a prua, sperona la nave nemica. Letteralmente tranciata, l’astronave di Mazone esplode e i suoi detriti, una volta analizzati dal computer dell’Alkadia, rivelano che proviene dal pianeta Venere.
Così, nell’episodio "Laura dagli occhi scintillanti", Harlock e compagni si dirigono verso il pianeta del mattino. Lungo la loro rotta si imbattono in una nuova astronave nemica, questa volta già inerme poiché colpita da asteroidi. Tadashi e Yattaran si recano quindi a bordo della stessa per ottenere informazioni preziose. Vi trovano decine di Manzoniane morte, ma anche una viva: Laura, sfuggita al precedente scontro con l’Aladia. Presa prigioniera, la Manzoniana viene condotta in cella e Harlock la affida in custodia a Tadashi. Sarà lui a interrogarla, ma allo stesso tempo a essere messo alla prova. La Manzoniana, con la sua grande bellezza, continua infatti a confondere il ragazzo. Non solo, facendo uso di doti ipnotiche gli fa credere di esserne la defunta madre e lo convince a liberarla dopo averla portata sul pianeta Venere.
Nella dodicesima puntata, "Madre, in tua memoria!", l’Alkadia atterra finalmente su Venere e si imbatte in una foresta fossile in preda ad autocombustione. Probabilmente è tutto ciò che resta di un’antica base di Mazone, ma un altro centro alieno e ancora attivo sul pianeta. È in quel luogo che Tadashi affronta nuovamente Laura, riuscendo finalmente a liberarsi del suo controllo.

Seiji Yokoyama


Le musiche della serie classica di Capitan Harlock sono firmate da Seiji Yokoyama. Nato a Hiroshima il 17 marzo 1935, e diplomatosi nel 1957 come compositore al conservatorio di Kunitachi, si è occupato delle soundtrack di alcuni anime. Fatto tesoro deei propri studi, si ispira spesso a compositori classici come Richard Wagner e Johann Sebastian Bach, per creare atmosfere melanconiche e romantiche utilizzando sia strumenti classici sia moderni, dal mandolino alla chitarra elettrica. Tra i suoi lavori più famosi vi sono proprio le musiche per la prima serie televisiva di Harloc, ma anche quelle per gli anime fantasy-mitologici dei Cavalieri delloo Zodiaco. Tra le musiche meno note vanno citate almeno quelle per il film Dracula (in originale Yami no Teio Kyuketsuki Dracula, del 1980), reinterpretazione animata del mito del vampiro. Vanta anche qualche collaborazione con i tokusatsu (da tokushu, "speciale" e satsuei, "fotografia"), le serie di telefilm con attori live e incentrate su fantascientifici eroi in costume. In particolare si occupa di Megaloman, serie del 1979 molto popolare anche in Italia, in cui l’eroe del titolo difende la Terra da malvagi invasori alieni.

 
 

I mille nomi del mondo di Harlock


Nel mondo di Harlock spesso i nomi dei personaggi vengono cambiati da traduttori e adattatori. Lo stesso Harlock, un pirata dello spazio, è stato talvolta indicato come corsaro. In Francia il suo nome è stato cambiato in Albatro. In Giappone, nella sua serie più recente, è indicato come Herlock. A prescindere da appellativi, resta un eroe in ogni parte del globo.

John Paul Jones


Nel decimo episodio della serie classica, Capitan Harlock utilizza una manovra assai drastica per sconfiggere il proprio nemico. Estratta dalla prua dell’Arcadia una gigantesca lama, sperona l’astronave avversaria penetrando nel suo scafo fino a distruggerlo. I vascelli in legno dei pirati del passato certo non potevano permettersi di mettere in atto simili azioni, tuttavia qualche capitano azzardò delle mosse avventate come John Paul Jones. Nato ad Arbigland, nella contea scozzese di Kirkcudbright il 6 luglio 1747, venne ribattezzato "il pirata" a causa delle sue attività piratesche condotte negli anni Settanta e Ottanta del XVIII secolo. Ma John Paul Jones fu anche un patriota, tra il 1775 e il 1781 si schierò infatti con gli americani che si ribellarono alla madrepatria inglese. Fu lui a fondare la Marina Continentale, futura Marina Statunitense. Fu proprio battendosi per l’indipendenza che, nel corso di una battaglia, affiancò la sua nave a una cannoniera inglese, avvicinandola a tal punto che i due vascelli sembravano una cosa sola. Facendo fuoco, i cannoni nemici quasi affondarono la sua nave, ma di fronte alla richiesta di arrendersi Jones rispose: "Non ho ancora cominciato a combattere!". Infatti, dopo tre ore di furiosi combattimenti, furono gli inglesi ad arrendersi. Dopo l’indipendenza, Jones continuò a battersi contro l’Inghilterra al servizio della Francia e della Russia. Nonostante questo, gli inglesi lo considerarono sempre un pirata.

 

Mee


Questo agilissimo felino è il gatto del Dottor Zero. Tipico micio tigrato, ha un’espressione particolarmente simpatica. La mamma di Mee, in un giorno di pioggia, sentendo la morte vicina entrò nella casa del dottore per affidargli il suo cucciolo. Tra i due è nata una solida amicizia e ora Mee segue il Dottore anche nello spazio. Per conto del suo padrone spesso ruba bottiglie di sakè dalla cucina, ma quando Masu Tsunajima, la cuoca, se ne accorge sono guai per entrambi. Inoltre Mee fa spesso combutta con Tori, il volatile di Harlock. I due ordiscono furti rocamboleschi ai danni della cambusa, sempre pronti a fughe precipitose lungo i corridoi dell’Arcadia. Inutile dire che Mee non risulta affatto simpatico alla cuoca di bordo. Leiji Matsumoto, creatore di Harlock, negli anni Settanta possedeva un gatto quasi uguale a Mee, che morì mentre l’autore stava lavorando alla serie televisiva della Corazzata Spaziale Yamato. Da allora in tutte le sue opere inserisce un gatto tra i personaggi. Il suo nome è talvolta trascritto come Mew o Mi. Il nome Mi è molto diffuso in Giappone, essendo l’equivalente di "micio" in italiano, mentre "gatto" viene tradotto con neko.

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